“Buon giorno dottore, lei è la mia ultima spiaggia! Da circa tre anni ho iniziato a soffrire di dolori alle braccia, alle gambe ed alla schiena. Sono algie interne! I dolori sono progressivamente peggiorati ed ha compromesso anche il sonno. Ho effettuato tutti gli esami ematochimici previsti dallo specialista reumatologo, perché la prima diagnosi sospetta era stata di artrite reumatoide. Ma tutti gli esami erano nella norma e non c’era infiammazione articolare. Quindi si presume che sia fibromialgia.” Il terapeuta: “Si ricorda, quando sono iniziati i sintomi, che tipo di periodo era nella sua vita?” La paziente: “Mi sono laureata in medicina due anni fa e devo ammettere che sono stati anni di sacrifici, in effetti sono arrivata alla fine stremata! E poi a livello sentimentale il mio ragazzo in quel periodo mi ha lasciata, perché secondo lui pensavo solo allo studio. Ma lei pensa che tutto questo stress si sia trasformato in questa malattia?” Il terapeuta: “Non sono un indovino, ma potremmo fare delle considerazioni insieme. Forse il corpo sta parlando ed usa il suo linguaggio. Secondo lei se il suo corpo le potesse scrivere una lettera, cosa le scriverebbe?” La paziente rimane sorpresa di questo viraggio nella comunicazione ed aggiunge: “Ma non saprei, è difficile immaginare una tale bizzarra epistola. Mi dispiace dottore ma non ci riesco.” Il terapeuta: “Non si preoccupi. Provi durante la prossima settimana a scrivere quello che le viene, però mi raccomando tutto deve fluire senza sforzo in maniera spontanea.” Le sedute seguenti si susseguono senza troppi cambiamenti e miglioramenti. Il terapeuta inserisce all’interno delle sedute uno spazio di rilassamento a focalizzazione corporea per aumentare la consapevolezza della presenza del corpo ed anche tecniche immaginative per stimolare l’area immaginativa interiore. Dopo alcune sedute la paziente finalmente dichiara: “Non ho mai avuto molta immaginazione, mi considero una ragazza molto pratica e concreta quindi l’esercizio che mi aveva dato mi è stato particolarmente difficile, ma negli ultimi tempi con l’aiuto delle tecniche di rilassamento, che mi ha insegnato, una porta si è aperta dentro di me e sono uscite immagini per me sorprendenti.” Il terapeuta: “ Coraggio, mi dica cosa ha scritto.” La paziente, arrossendo un po’, inizia a leggere quello che aveva scritto sulla sua agenda. “Cara, sono il corpo che ti parla. E’ da tanto tempo che mi hai dimenticato! Ti ricordi quando facevamo insieme delle lunghe passeggiate, eri instancabile soprattutto in montagna. Ricordi di quando da piccola amavi ballare danza classica e trascorrevi interi pomeriggi a volteggiare nella tua stanza. Ricordi quando facevi l’amore tutti i giorni con il tuo ragazzo e quando ti ha lasciato non hai versato una lacrima? Probabilmente tutto il tuo dolore e la tua disperazione è ancora dentro di te ed invece di farla fluire all’esterno l’hai anestetizzata buttandoti a capofitto nello studio. Ricordi quando eri felice e non eri consapevole e di quante cose ti sei dimenticata e soprattutto di attività che ti facevano stare bene!…” Già troppo spesso dimentichiamo che quando siamo felici allontaniamo la malattia e lo stress. Infatti il cervello produce le endorfine, sostanze prodotte dal cervello nel lobo anteriore dell’ipofisi, nei surreni ed in alcuni tratti dell’apparato digerente, classificabili come neurotrasmettitori con proprietà antidolorifiche simili a quelle della morfina e dell’oppio, aumentano le funzioni del sistema immunitario, una riduzione del rischio delle malattie cardiocircolatorie, combattono lo stress diminuendo il disagio bloccando la sensazione di dolore e di sofferenza stimolando i centri del piacere procurando euforia e stato di benessere. Anche una forte emozione come l’orgasmo rilascia endorfine ed anche l’ingestione di cibi come la cioccolata, il peperoncino ed alimenti dolci ricchi di carboidrati. Si chiama “runner’s high” (sballo del corridore) quando c’è un grande rilascio di endorfine da parte del corpo in una intensa attività sportiva aerobica (almeno trenta minuti) tipo culturismo, la maratona ed il ciclismo. Anche ascoltare la musica che ci piace alza la produzione di questo ormone del benessere. Anche il ballo ed il contatto fisico, con le persone che vogliamo bene, oppure con il nostro animale amico domestico con baci, abbracci e carezze e coccole rilasciano endorfine. E sorridere è un vero toccasana per la salute e l’umore diminuendo lo stress ed il rischio di ictus aumentando la fiducia e l’autostima in noi stessi. Il profumo di lavanda, di vaniglia e la meditazione aiuta ad essere felici. Chi soffre di insonnia può essere aiutato mettendo qualche goccia di lavanda sul cuscino.
Quindi invece di assumere alcol, droghe e farmaci, perché non iniziamo una educazione per la felicità? Non c’è niente da cercare fuori, è già tutto dentro di noi!
Dott Renato De Rita, medico e psicoterapeuta, coordinatore della sezione di Rovigo della Simp (Società Italiana di Medicina Psicosomatica) e presidente dell’Associazione Culturale Salute Psicosomatica